Aria nuova per TRIBBÙ! Trasferimento locali

Tempo di cambiamenti per il nostro ufficio:
anche per Tribbù è arrivato il momento di voltare pagina!

Fra qualche settimana ci trasferiremo in una nuova, bellissima sede in Corso Italia ad Acireale. La location sarà più grande, avrà spazi dedicati alle diverse tipologie di lavoro e stampa, una zona creativa, una sala riunioni, ampio spazio per il parcheggio ed uno splendido terrazzo con vista sul nostro vulcano Etna.

Restate connessi,
vi terremo aggiornati sui nostri spostamenti!

Il team di Tribbù

4 previsioni sul futuro della pubblicità video sul mobile

Quale sarà il panorama della pubblicità video sul mobile dal 2019?

Nel 2017 il 76% di tutto l’investimento video è stato allocato per la visione a schermo intero. Il recente rapporto “State of Mobile Video Advertising 2018” prodotto da Logan e InMobi, ha analizzato, evidenziando come gli inserzionisti e gli editori hanno sempre adottato questo tipo di pubblicità negli ultimi due anni. Ma come sarà d’ora in poi?

Secondo le tendenze attuali, queste sono le quattro audaci previsioni che vedremo accadere:

1. Gli annunci brevi saranno la norma

Sebbene la quantità di tempo che le persone trascorrono sui loro telefoni continui a crescere, gli utenti non vogliono che la loro esperienza venga interrotta con molta pubblicità. Sempre più spesso gli annunci video brevi sono la scelta migliore per gli inserzionisti. Gli studi dimostrano che i video tra 16 e 20 secondi hanno tassi di conversione migliori mentre un esperimento ha scoperto che è più probabile che ricordi una versione di 15 secondi dell’annuncio rispetto a una versione di 30 o 120 secondi (anche perché occorrerebbe essere molto pazienti ed interessati per visionare un video di tale durata).

Gli inserzionisti utilizzano visivamente la ‘pubblicità distintiva’ per raggiungere in modo efficace il loro pubblico.

Durante la prima metà del 2017, i dati di Logan e InMobi hanno mostrato che il 76% di tutti gli investimenti video è stato assegnato a annunci a schermo intero. Nel frattempo, il 58% – cioè più della metà – di tutto l’inventario video è già in formato schermo intero. Questo dimostra che gli annunci video che vengono visualizzati in modo coinvolgente diventeranno sempre più comuni in futuro.

2. L’attuale divisione di chi sta acquistando annunci video rimarrà intatta

Quando la pubblicità video in-app era da poco disponibile, i marchi digitali nativi sono stati i primi ad adottare tali annunci. Ora gli inserzionisti che cercano principalmente riconoscimenti e impressioni sono diventati accaniti acquirenti di annunci video.

Tra il 2016 e i primi tre mesi del 2018, queste campagne di sensibilizzazione del brand sono passate dal 43% al 70% dell’investimento video complessivo. Nel prossimo futuro, questi risultati del primo trimestre 2018 rimarranno certamente intatti: il 70% degli inserzionisti e il 30% dei KPI.

3. In futuro più spazio pubblicitario video in-app

L’investimento in annunci video è cresciuto notevolmente dal 2016. Tra il 2016 e il 2017, mentre gli investimenti nella pubblicità globale sono cresciuti del 109%, l’inventario dei video applicativi globali è cresciuto solo del 31%.

Tuttavia, è improbabile che tali tassi continuino a lungo. Nei prossimi mesi e anni, si prevede che sarà disponibile molto più spazio pubblicitario video in-app. In realtà, questo sta già accadendo negli Stati Uniti. Tra il primo trimestre del 2018 e lo stesso periodo del 2017, gli investimenti in video in applicazione sono aumentati del 75%, mentre lo stock è aumentato del 414%.

4. Il mondo raggiungerà presto gli Stati Uniti

In nessuna parte del mondo la pubblicità video in-app è stata adottata come dagli inserzionisti americani. Durante i primi tre mesi di quest’anno, il 53% degli investimenti dedicati nei video in-app proviene dagli Stati Uniti.

Ma non aspettiamoci che la situazione duri per molto. Gli investimenti video in-app sono in rapida crescita praticamente in ogni angolo del mondo, come la Cina, con una crescita del 470% tra il primo trimestre del 2017 e il primo trimestre del 2018. I brand importanti che già utilizzano i media digitali sono avvisati.

Ovviamente, come altre previsioni, queste potrebbero non concretizzarsi come annunciato. Nuove tecnologie possono emergere per cambiare drasticamente questo panorama. Ma sulla base dei numeri del recente rapporto Logan e InMobi, c’è una forte probabilità che per il momento, queste previsioni possano diventare realtà nel prossimo futuro.

Fonte: simbolweb.com

L’ironia (che funziona) nella comunicazione pubblicitaria

Dal Nord Europa due esempi di comunicazione pubblicitaria che fa leva sull’ironia. Gli esperti: il branding ironico è la risposta alla pubblicità postmoderna, spesso confusa e troppo complicata.

Perché sempre messaggi compassati, dove si elencano vantaggi, sconti, offerte, specifiche tecniche? Un modello di pubblicità confuso e complicato, poco efficace per fare brand awareness.

C’è un altro tipo di comunicazione, che – è dimostrato – funziona. Strappa un sorriso e incuriosisce, catturando l’attenzione del pubblico. I guru del settore hanno coniato il termine Ironic Selling Proposition e dimostrato come le strategie di pubblicità ironica siano altrettanto (se non più) efficaci di quelle “tradizionali”.

Enti e aziende hanno iniziato a sperimentare con lo strumento dell’autoironia. Vediamo due esempi recenti che arrivano dalla Scandinavia.

Helsinki e il manifesto per i ‘tosti’ turisti novembrini

foto da leiki.com

Nessuno sano di mente verrebbe a Helsinki a novembre. Eccetto te, che sei cazzuto. Benvenuto”. Il manifesto è stato esposto lo scorso inverno all’ingresso dell’aeroporto della capitale finlandese. Un modo simpatico per congratularsi con i coraggiosi che sfidano il freddo pungente e le 17 ore di buio giornaliere per visitare la città nel mese più uggioso e grigio dell’anno. Marianne Vikkula di Slush, la tech conference che ha ideato la campagna per dare il benvenuto ai partecipanti all’evento, ha detto: “Poche ore di luce e tanta fanghiglia per terra. Helsinki a novembre è probabilmente il peggior posto che si possa immaginare. È buio, bagnato e freddo. È abbastanza difficile promuovere la nostra capitale, che nonostante il clima è adorabile. Hai visto foto di bellissimi paesaggi innevati? Beh, di solito non li trovi ad Helsinki ma in Lapponia. Noi di Slush siamo sempre stati originali e onesti; abbiamo sfruttato a nostro vantaggio questo tempo schifoso!”. Lo slogan è diventato presto virale, apprezzato dal pubblico per l’ingenuità e l’onestà, all’insegna di un humour tipicamente nordico.

Ikea, quando lo stile non si smentisce

foto da theinspirationroom.com

Chi è abituato ad acquistare mobili da Ikea sa bene quanto possa essere complicato montarli, una volta arrivati a casa, nonostante le istruzioni. Lo sa anche l’azienda svedese, che ha voluto prendere in giro se stessa e i suoi mobili componibili con la campagna outdoor Assembly Fail (letteralmente “assemblaggio fallito”), ideata da thjnk, un’agenzia pubblicitaria creativa di Amburgo. I mobili Ikea non sono difficili da montare ma le persone possono facilmente scambiare i pezzi e assemblarli in modo scorretto: da qui l’idea della campagna, che presenta appunto un cartellone pubblicitario diviso in quattro poster scoordinati, con lo slogan “il nostro servizio di assemblaggio è pronto ad aiutare”.

Ironic Selling Proposition: un modello anche per le PMI?

Anche le piccole e medie aziende possono comunicare senza prendersi troppo sul serio? La risposta è affermativa e, indipendentemente dal settore e dal mercato di riferimento, può portare grandi risultati. L’ironia, secondo gli analisti, sarà un concetto centrale nelle strategie pubblicitarie dei prossimi dieci anni. Anche le piccole imprese possono sfruttarla, non serve un budget esorbitante: basta scegliere una peculiarità del marchio e trovare il modo di scherzarci su. Chi meglio dei dipendenti conosce pregi e difetti di un’azienda? Resta da decidere come impostare la campagna, sia online che offline, anche con soluzioni lowcost (ci sono tipografie digitali come Elettra Officine Grafiche che offrono il servizio di stampa su forex e su altri supporti per esterni ad un ottimo rapporto qualità-prezzo). È fondamentale saper sfruttare il potere dei social network e, se il budget lo consente, coinvolgere gli influencer del settore, per valorizzare al cento per cento un messaggio divertente e raggiungere più persone possibili.

Bisogna ammetterlo, il concetto di Ironic Selling Proposition è elusivo e difficile da definire. L’ironia, di primo acchito, destabilizza il significato e crea un paradosso. Impiegata nel marketing riesce a trasformare la pubblicità in un’esperienza ludica, che il consumatore – sempre più maturo, intelligente e selettivo, ma allo stesso tempo distratto da centinaia di spot pubblicitari – può vivere quasi con piacere. L’ironia riduce la tensione del messaggio e rompe le resistenze nei confronti del prodotto. L’omologazione di prodotti e servizi spingerà sempre più brand a fare leva sul sorriso dei potenziali clienti. Diceva Arthur Schopenhauer: “A ridere la gente è subito pronta e quelli che ridono li si ha dalla propria parte”.

 

Fonte: Livenet.it